Cronaca

Accordo tra Comune di Rimini e CaseVacanza.it per la riscossione della Tassa di Soggiorno

Anche chi affitta gli appartamenti per trascorrere le ferie è tenuto a pagare l'imposta

Dopo Airbnb, un’altra importante piattaforma dell’accoglienza si lega a Rimini per rendere più agevole la riscossione dell’imposta di soggiorno. Il Comune di Rimini ha infatti sottoscritto un accordo con CaseVacanza.it, sito leader in Italia per gli affitti turistici, per rendere automatica la riscossione dell’imposta per i turisti che scelgono di alloggiare a Rimini prenotando attraverso la piattaforma. Un’agevolazione per gli intermediari – che sono stati individuati quali “responsabili d’imposta” dal D.L. 50/2017 – e allo stesso tempo uno strumento per azzerare il rischio dell’evasione dell’imposta. La convenzione prevede che già dal 1° agosto CaseVacanza.it riscuota al momento della prenotazione l’imposta di soggiorno dovuta dai proprietari degli appartamenti in locazione, per versarla direttamente al Comune alle scadenze trimestrali. I prezzi degli alloggi disponibili sulla piattaforma online sono già comprensivi dell’imposta di soggiorno, calcolata al 3% del canone corrisposto (con il limite massimo, previsto per legge, di 5 euro a persona per notte di soggiorno per i primi 7 pernottamenti). CaseVacanza.it fa parte del gruppo Feries s.r.l, il leader italiano della ricettività extra-alberghiera online che gestisce anche Agriturismo.it ed ha oltre 100.000 annunci in Italia e in Europa. Solo a Rimini, la piattaforma conta circa 200 annunci, con moltissime prenotazioni che ogni anno arrivano da turisti italiani e stranieri.

“Rimini è il primo Comune in Italia a firmare un accordo con CaseVacanza.it, nell’ottica del percorso già avviato con Airbnb che ha come obiettivo la semplificazione del pagamento e della riscossione dell’imposta di soggiorno - commenta l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – I vertici del gruppo hanno mostrato subito un grande spirito di collaborazione e una grande disponibilità, attivandosi per arrivare alla firma della convenzione in tempi brevi. Ciò ci consente di fare un ulteriore salto di qualità nella gestione di un settore, quello delle locazioni delle seconde case, che nel nostro territorio ha un peso specifico importante. Andiamo quindi a definire ancor meglio un quadro di regole omogenee ed eque per i diversi operatori attivi nel settore dell’ospitalità”. “Siamo particolarmente felici di annunciare la sigla dell’accordo con il Comune di Rimini – ha dichiarato Francesco Lorenzani, Amministratore Delegato di Feries srl, proprietaria di CaseVacanza.it – e di contribuire attivamente ad un processo che renda più snella, chiara ed omogenea la burocrazia relativa agli affitti brevi, sia per i proprietari sia per i turisti”.  

Nel frattempo sono dieci le proposte di denuncia-querela deliberate dalla Giunta Comunale nell’ultima seduta nei confronti di altrettanti gestori di strutture ricettive che hanno omesso di riversare l’imposta di soggiorno corrisposta dai propri ospiti. L’atto, così come deciso di recente in accordo con la Procura, raggruppa in un’unica denuncia gli inadempienti, cioè i gestori che nonostante gli avvisi e i solleciti, non hanno regolarizzato la loro posizione, rendendo più semplice e più efficace il contrasto all’illecito. Nella denuncia a carico dei gestori inadempienti l’Amministrazione indica due ipotesi di reato, sia appropriazione indebita (ex art 646 del codice penale), sia peculato (ex art. 314 c.p). Spetterà poi all’autorità giudiziaria competente decidere l'effettiva fattispecie di reato configurabile.  

“L’azione di recupero dell’imposta non versata è fondamentale – evidenzia l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – perché consente di ristabilire equità ma soprattutto perché consente di far emergere chi si comporta in maniera disonesta, danneggiando la stragrande maggioranza degli operatori che invece operano nel pieno rispetto delle regole. Comportamenti sleali e illegali che oltretutto provocano un danno alla città intera, perché privano Rimini di risorse destinate ad essere investite in opere e iniziative che creano attrattività e benessere diffuso”.

Le ultime dieci denunce si aggiungono alle circa cento presentate in cinque anni dall’Amministrazione Comunale, per un ammontare di circa 700 mila euro di imposta evasa. Le denunce spesso sono un fattore decisivo: circa un terzo della somma non corrisposta, quindi intorno ai 250mila euro, è stata riversata a seguito delle querele avanzate dal Comune. Una sessantina invece i gestori inadempienti nonostante la denuncia e per i quali la Procura della Repubblica ha già chiesto il rinvio a giudizio.


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