Cronaca

Violenza cieca e barbara, dopo la ragazza il branco stupra un trans

Due le violenze sessuali messe a segno da un gruppo di quattro ragazzi che hanno insanguinato la Riviera

Un branco di quattro ragazzi, tutti stranieri e uno dei quali pare di colore, sono gli autori di due brutali violenze sessuali messe a segno nella notte tra venerdì e sabato a Rimini. Dopo quello della 26enne polacca, stuprata a turno sulla battigia del Bagno 130 sotto gli occhi del fidanzato, il gruppo si è allontanato dalla battigia e, arrivato a ridosso della Statale 16 Adriatica nei pressi di una nota discoteca di Miramare, si è imbattuto in un transessuale peruviano. I quattro giovani, col cappuccio delle felpe calato sul volto, hanno aggredito lo straniero e, anche questa volta, a turno hanno abusato di lui per poi rapinarlo e lasciarlo semincosciente nei pressi di un fossato. Secondo gli inquirenti della squadra Mobile della Questura di Rimini, che indagano sulla duplice violenza, gli autori sarebbero gli stessi di entrambi i fatti.

IL PRIMO EPISODIO

E' caccia serrata, da parte della polizia di Stato, agli autori del feroce stupro che si è consumato nella notte tra venerdì e sabato sulla spiaggia di Rimini. Vittima della violenza del branco una ragazza, pare una 26enne turista polacca, arrivata in Riviera col fidanzato coetaneo insieme a un gruppo di connazionali ripartiti questa mattina. Dalle prime ricostruzioni, la coppia si era ritrovata verso le 4 sulla battigia del Bagno 130, a Miramare, in cerca di intimità prima della fine della vacanza quando è stata avvicinata da un gruppo di stranieri che l'ha accerchiata.

I malviventi se la sono presa prima col ragazzo, massacrandolo di pugni per rapinarlo, per poi lasciarlo a terra stordito. Il gruppo di stranieri ha quindi aggredito la giovane che, trascinata in mezzo ai pedalò, è stata violentata a turno dai quattro. Solo all'alba l'incubo è finito e, appena il branco si è allontanato, le vittime sono riuscite ad arrivare sul lungomare Spadazzi dove alcuni passanti, vedendoli insanguinati e sotto choc, hanno chiamato la polizia facendo accorrere sul posto le Volanti della Questura.

La 24enne, comprensibilmente provata, è stata trasportata al pronto soccorso dell'Infermi dove è stato immediatamente attivato il protocollo sanitario in caso di violenza sessuale e l’assistenza psicologica mentre, il ragazzo, è stato medicato per una frattura facciale e diverse ecchimosi. Il giovane è stato poi portato in Questura dove, gli inquirenti, hanno raccolto la sua testimonianza iniziando così la caccia agli autori. Sulla spiaggia sono intervenuti gli esperti della polizia Scientifica che hanno repertato gli indumenti trovati sulla sabbia e acquisito le immagini delle telecamere a circuito chiuso che sorvegliano il Bagno 130. Al momento gli investigatori stanno vagliando diverse ipotesi e il Comune di Rimini, in un appello diffuso nella mattinata di sabato, ha chiesto ai cittadini di collaborare con le forze dell'ordine. Allo stesso tempo, da palazzo Garampi arriva la solidarietà e la vicinanza alle due vittime.

"Gli autori dell'aggressione dello stupro erano, spero di non essere smentito dalle indagini, reduci da una notte di sballo con abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti". A riferirlo all'Ansa è il Questore di Rimini, Maurizio Improta, che oggi, dopo un'estate tra le più 'safe' degli ultimi anni, si trova di fronte ad un caso viceversa tra i più odiosi per circostanze e vocazione del territorio: stupro di gruppo e rapina in spiaggia.

Anche l'assessore alla Polizia Municipale Jamil Sadegholvaad ha fatto visita, presso l'ospedale Infermi di Rimini, alla coppia aggredita. "Ho voluto portare di persona a nome di tutta la comunità riminese- dice l’assessore Sadegholvaad - la nostra solidarietà e la totale vicinanza ai due ragazzi. Come Comune di Rimini ci siamo resi disponibili a fornire ogni aiuto e sostegno,  materiale e immateriale, alle due vittime. Abbiamo attivato insieme all'Ausl il protocollo per la presa in carico delle  vittime di violenza. Abbiamo coinvolto le associazioni per  fornire tutto l'aiuto necessario alla coppia, a partire dal supporto psicologico, e nelle prossime ore avvieremo la procedura per attivare l'iter della legge che sostiene anche economicamente le vittime di violenza.  Ai due ragazzi ho rappresentato la vicinanza della nostra città che non ha nulla a che fare con questo crimine orrendo con modalità disumane da 'arancia meccanica', e per il quale auspichiamo che al più presto i responsabili siano assicurati alla giustizia.  Faccio ancora appello ai cittadini per fornire alla polizia ogni evento utile che porti all'individuazione e all'arresto di quelli che non possono neanche essere definiti bestie, non avendo alcuna traccia di umanità".

“Siamo vicini alla ragazza stuprata dal branco a Rimini.  A lei e al suo amico, pestato a sangue, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Insieme alla Uil di Rimini, facciamo nostro l’appello lanciato dall’assessore comunale alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad, nel fornire ai due ragazzi tutta l’assistenza necessaria non solo per aiutarli ad elaborare quanto accaduto, ma anche per ritornare a casa, così come da loro espresso. Siamo certi che Rimini e la Romagna tutta non farà mancare la sua disponibilità perché la solidarietà, il fare rete, l’unirsi nei momenti difficili sono la cifra dei nostri territori”. Questa la dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani. “Al Comune di Rimini, domandiamo però un ulteriore passo avanti. Come Uil Emilia Romagna, Uil di Rimini   e Coordinamento per le pari opportunità chiediamo di convocare subito un Consiglio comunale straordinario per discutere sul tema della sicurezza. Un Consiglio straordinario, ma anche urgente per cominciare a mettere in fila tutti quei provvedimenti necessari a rendere più sicuri i cittadini e i turisti. In tal senso, Rimini può diventare capofila nella messa in atto degli interventi a tutela della cittadinanza”.


"Quello che é avvenuto a Rimini la scorsa notte, deve essere punito con pene esemplari ed una certezza della pena, che serva da  deterrente a chiunque creda di poter compiere ogni tipo di nefandezza e cavarsela con le minime ripercussioni. E' sotto gli occhi di tutti che non tutti i bagnini sono disposti a spendere soldi per illuminare le spiagge garantendo una certa illuminazione che evita le "zone d'ombra" ed é altrettanto sotto gli occhi di tutti che l'amministrazione, che é la prima a schierarsi parte civile quando si tratta di immigrati, quando si tratta di sicurezza del territorio invece vota contro per una pregiudiziale politica evidente. Gnassi e compagni dell'amministrazione comunale, votarono contro la mozione del consigliere di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi che chiedeva l'installazione di telecamere per la video sorveglianza lungo tutti i 15 km di spiaggia per evitare stupri, atti di vandalismo e furti. Inoltre Rimini esiste un protocollo di messa in sicurezza e di emergenza per chi subisce violenza che in altri comuni si chiama Codice Rosa, chiediamo come dipartimento che venga messo Obbligatorio come prassi in tutti i comuni della Regione e d'Italia sopra i 30.000. Chiediamo anche soluzioni concrete al Governo, che per noi si risolvono non con la castrazione chimica, come sostiene qualcuno, ma con la CERTEZZA della GIUSTA pena, senza sconti e senza "regali" a chi compie questo tipo di violenze" ha detto Beatriz Colombo, delegata provinciale dipartimento tutela vittime Fdi-An.


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