Cronaca

Gessica sul banco dei testimoni: "Lui è stato l'amore più grande della mia vita"

Durante il racconto dell'addestratrice di delfini, il capoverdiano ha detto evidenti segni di insofferenza sulla ricostruzione dei fatti

Riprende il processo che vede imputato Eddy Tavares di stalking nei confronti della ex fidanzata, Gessica Notaro, poi sfigurata con del liquido corrosivo che ha, nello stesso capoverdiano, il principale accusato. Il pubblico ministero, all'inizio dell'udienza, ha chiesto che l'imputato possa ascoltare la testimonianza della vittima da dentro il gabbione e che, la Notaro, renda le proprie dichiarazioni da dietro un paravento. Dopo il perito del Tribunale, che ha illustrato le difficoltà nella trascrizione delle intercettazioni del capoverdiano, è stata la 27enne a salire sul banco dei testimoni dove ha ripercorso il primo incontro con Tavares nel 2013 e, dopo qualche giorno, era iniziata una relazione andando a convivere insieme.

"Io era single da circa un anno - ha spiegato la Notaro - mentre lui aveva un'altra donna che viveva a Milano ma, secondo Tavares, la loro storia era finita. Io mi sono innamorata molto velocemente di lui, non riuscivo ad essere lucida. Dal suo canto, ogni tanto spariva per alcuni giorni e non riuscivo a farmene una ragione. Nel gennaio del 2014, poi, l'ho sorpreso in auto con un'altra ragazza che si nascondevano da me. Eddy si scusava di quei comportamenti, sostenendo che era una sorta di provocazione, e io ci ho voluto credere perchè non riuscivo a lasciarlo. L'anno successivo, quando ho scoperto un tradimento certo con una brasiliana, l'ho lasciato e ho portato via tutte le mie cose. Lui ha iniziato a piangere e a scusarsi. Io ero troppo innamorata e siamo tornati insieme nonostante lui avesse altre donne".

"Tutti i nostri amici - prosegue la Notaro - sapevano che lui mi tradiva e che aveva messo incinta un'altra ragazza che, poi, ha abortito. A raccontarmi tutto è stata una ragazza cilena nostra amica e, quando Tavares lo ha scoperto, è andato da lei a minacciarla. Nel maggio del 2016 abbiamo litigato nuovamente perchè le cose non andavano nella convivenza e, oramai stanca di questa relazione, ci siamo allontanati. Lui mi ha chiesto di andarmene di casa, io ho preso le mie cose e sono uscita. Gli ultimi giorni che stavamo insieme sono entrata nel computer che lui usava e a mettermi a cercare le prove dei suoi tradimenti. In una cartella ho scoperto decine di foto di donne nude. Una di queste sono riuscita a rintracciarla e mi ha confessato di aver avuto una relazione di 2 mesi con Eddy".

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"Non riuscivamo però a chiudere la relazione perchè, anche se era finita, lui mi chiedeva di andare a dormire da lui. Io, all'inizio, avevo accettato perchè ero ancora innamorata ma, poi, ho troncato definitivamente. Lui era geloso dei miei colleghi del Delfinario di Rimini, io non ho cercato mai di escluderlo perchè, anche se era finita, lui era stato l'amore della mia vita. Il primo momento in cui è diventato aggressivo è stato proprio quando, usciti dal Delfinario, aveva aggredito e minacciato gli altri dipendenti della struttura tanto che era intervenuta la polizia. Io non potevo più uscire: il lavoro  al Delfinario era l'unica cosa che avevo perchè non potevo più fare i concerti dal momento che, Tavares, mi seguiva continuamente".

"Nonostante ci fossimo lasciati, lui continuava a frequentare casa mia perchè minacciava di suicidarsi. Io gli ho fatto capire che ero la sua famiglia e, insieme a mia madre, abbiamo continuato ad aiutarlo. Fuori da casa mia, inoltre, aveva cercato di impiccarsi al cancello. Ma era una messa in scena tanto che, in pochi secondi, si era già allontanto. Mia madre soffre ancora oggi, soffre il doppio di me perchè per lei è come aver perso un figlio". 

"Dopo i comportamenti violenti di Eddy coi miei colleghi del Delfinario, mi sono rivolta a un ispettore della Municipale, amico di famiglia, al quale ho chiesto aiuto e consigli per ammonire Tavares da parte della Questura. Io ho iniziato a temere, soprattutto, per l'incoumità dei miei amici, volevo mettergli uno stop perchè avevo paura che compiesse gesti estremi che avrebbero potuto metterlo nei guai. Nonostante quello che aveva fatto, speravo non andasse oltre".

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Arrivati a dicembre, Eddy mi aveva detto che me l’avrebbe fatta pagare e che per il mio compleanno, il 27, mi avrebbe fatto un ‘regalo’: mi avrebbe fatta stare male senza toccarmi con un dito. Io pensavo che fosse un video a luci rosse che avevamo fatto a Capoverde e che minacciava di diffondere in rete. Quando si è fidanzato nuovamente, io ho conosciuto la nuova ragazza e ho chiesto a lei di stare vicino a Eddy perchè avevo paura stesse male ma, per tutta risposta, mi è stato detto che era tranquillo e felice”.

“A settembre era arrivato il divieto di avvicinamento, in seguito all’ammonimento, e mi sono resa conto che stava diventando aggressivo. Il non potermi dire quello che pensava era, per lui, motivo di frustrazione. Non condividevo il provvedimento: lui è stato messo in condizione di essere in gabbia, tolta la possibilità di lavorare e di divertirsi. Questo ha comportato di rimanere in casa ad arrovellarsi il cervello con la rabbia che cresceva. Un giorno l’ho incontrato per strada, gli ho spiegato che mi stavo difendendo per la mia serenità e non avevano nessuna intenzione di nuocergli”.


 


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