La piadina romagnola "ambasciatore" del turismo in Germania
A lanciare l’idea è il Presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Alfio Biagini
La Piadina Romagnola come volano per il turismo teutonico in Romagna? Certo che sì.
È di questi giorni la presenza in Romagna di un giornalista tedesco, Ralf Bender, della testata Lebensmittel Zeitung che ha visitato di persona i luoghi della piadina romagnola rimanendo stregato di come quattro semplici ingredienti (farina, acqua, sale, strutto o olio d’oliva) siano divenuti il simbolo culturale di una terra. “La Piadina Romagnola è un prodotto che piace e che ha tanto da raccontare – conclude Biagini – Dire Piadina è parlare di Romagna. Ben vengano i turisti tedeschi nelle nostre spiagge e nell’entroterra: noi li accoglieremo con una buona piadina romagnola”.
E se la piadina sfonda nel mercato tedesco, piace sempre di più anche agli italiani: secondo i recenti dati Iri-Nielsen negli ultimi due anni (2018-2019) ha registrato una crescita in volume del 3% nel mercato di casa nostra.
La Piadina Romagnola IGP
Sono quattro gli ingredienti base della Piadina riconosciuti nel Disciplinare di tutela: Farina di grano tenero; Acqua (quanto basta per ottenere un impasto omogeneo); Sale (pari o inferiore a 25 grammi); Grassi (strutto, e/o olio di oliva e/o olio di oliva extravergine fino a 250 grammi). Per potersi fregiare dell’Igp la Piadina deve essere confezionata nelle sole zone di produzione stabilite dal disciplinare e certificata da un ente preposto. Il Disciplinare presenta la piadina al consumo in due tipologie: quella con un diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm).